Richard Matthew Stallman (New York, 16 marzo 1953) è un programmatore, informatico e attivista statunitense.
È uno dei principali esponenti del movimento del software libero.
Nel settembre del 1983 diede avvio al progetto GNU con l'intento di creare un sistema operativo simile a Unix ma libero: da ciò prese vita il movimento del software libero. Nell'ottobre del 1985 fondò la Free Software Foundation (FSF).
Fu il pioniere del concetto di copyleft ed è il principale autore di molte licenze copyleft compresa la GNU General Public License (GPL), la licenza per software libero più diffusa. Dalla metà degli anni novanta spese molto del suo tempo sostenendo il software libero e promuovendo campagne contro i software proprietari, e ciò che a lui sembrava una eccessiva estensione delle leggi su copyright. Stallman ha anche sviluppato molti software ampiamente usati: Emacs, la GNU Compiler Collection e lo GNU Debugger.
Primi anni
Stallman nacque da Daniel Stallman e Alice Lippman nel 1953 a New York City, New York. Assunto dalla IBM New York Scientific Center, Stallman passò l'estate dopo il diploma di scuola superiore scrivendo il suo primo programma, un processore per il linguaggio di programmazione PL/I sull'IBM 360.
Durante questo periodo, Stallman fu anche un volontario assistente di laboratorio al dipartimento di biologia alla Rockefeller University. Sebbene si stesse già indirizzando verso una carriera da matematico o fisico, il suo professore alla Rockefeller pensò che avrebbe avuto un futuro come biologo. Nel giugno del 1971 al primo anno da studente all'università Harvard, Stallman diventò un programmatore al laboratorio IA (Intelligenza Artificiale) del MIT. Qui prese parte alla comunità degli hacker, dove era solitamente conosciuto con la sigla “RMS”. Nella prima edizione del dizionario dell'Hacker scrisse: Richard Stallman è solo il mio nome mondano; tu puoi chiamarmi 'rms', il suo nickname è un gioco di parole: in inglese, "RMS" è anche un acronimo per "Root Mean Square" – valore efficace in italiano, in più, anche se non è da lui riconosciuto formalmente, ovviamente RMS è anche l'acronimo del suo nome completo: Richard Matthew Stallman
Stallman si laureò con lode (magna cum laude) alla Harvard in Fisica nel 1974. In seguito si iscrisse ad un corso post - laurea in fisica al MIT, ma abbandonò gli studi universitari, rimanendo un programmatore al laboratorio di intelligenza artificiale del MIT.
Alla fine del suo primo anno nel programma di laurea, Stallman si procurò una lesione al ginocchio che pose fine alla sua più grande passione: la partecipazione ai balli folk internazionali.
La disperazione che ne derivò culminò in un ritiro dalla vita sociale, ma trovò conforto in un'intensa concentrazione nel campo in cui i suoi risultati lo rendevano fiero: la programmazione. Il suo dottorato di ricerca in fisica diventò una limitazione in questa vocazione; comunque Stallman è stato premiato con 6 dottorati onorari e 2 cattedre universitarie onorarie.
Mentre era studente al MIT, Stallman pubblicò una relazione su “Truth Maintenance System” (revisione controllata) intitolata “dependency-directed backtracking” con Gerald Jay Sussman. Questa relazione fu un primo lavoro sul problema dell'”Intelligent backtracking” nel “constraint satisfaction problems” (soddisfazione dei vincoli).
Dal 2003, la tecnica introdotta da Stallman e Sussman è ancora il metodo più generale e potente di “Intelligent backtraking”. In questa relazione fu anche introdotta la tecnica “constraint recording” (memorizzazione dei vincoli) in cui risultati parziali di una ricerca sono registrati per un loro reiterato riutilizzo.
Come hacker al laboratorio di intelligenza artificiale del MIT, Stallman lavorò su progetti di software come TECO, Emacs, e il sistema operativo per Lisp Machine.
Fu ritenuto fortemente critico alla politica di accesso ristretto impostata al MIT, ai computer dei laboratori. Quando il laboratorio per le scienze del computer (LCS) del MIT installò un sistema di accesso limitato controllato da password, nel 1977, Stallman trovò un modo per decriptare le password e inviò agli utenti un messaggio contenente la loro password decodificata, con il suggerimento di cambiarla con una stringa vuota (che significa non immettere password), per permettere nuovamente l'accesso anonimo al sistema. Circa il 20% degli utenti seguirono il suo consiglio, sebbene gli accessi con password alla fine prevalsero. Stallman si vantò del successo nella sua campagna per molti anni a seguire.
La cultura hacker del MIT declina
Nei tardi anni settanta e primi anni ottanta, la cultura hacker che Stallman portava avanti cominciò a frammentarsi. Per evitare che il software fosse usato sui computer dei concorrenti, la maggior parte dei produttori smise di distribuire il codice sorgente e cominciò a usare Copyright e licenze restrittive per il software, per limitarne o proibirne la copia e la redistribuzione. Tale proprietà dei software già esisteva prima, e divenne chiaro che sarebbe diventata la norma.
Questo passaggio alle caratteristiche legali del software può essere considerato come una conseguenza di una legge (U.S.Copyright Act) del 1976, come dichiarato da Brewster Kahle, compagno di Stallman al MIT.
Quando Brian Reid nel 1979 mise “time bombs” in Scribe per limitare l'accesso senza licenza al software, Stallman lo considerò “un crimine contro l'umanità”. Egli chiarì, anni dopo, che quello che lui considera un crimine non è far pagare i software, bensì ostacolare la libertà dell'utente.
Nel 1980, a Stallman e ad alcuni altri hacker del laboratorio di intelligenza artificiale fu rifiutato il codice sorgente del software per la stampante laser Xerox 9700 (“Dover”), la prima del settore. Stallman aveva modificato il software su una vecchia stampante (la XGP, Xerographic Printer); con la sua modifica l'utente riceveva dalla stampante un messaggio elettronico che gli segnalava il completamento della stampa da lui richiesta. Tutti gli utenti in coda di stampa venivano anche avvertiti di condizioni di congestione di code di stampa, in modo che l'utente si potesse attendere un ritardo nella stampa, e la informazione necessaria per evitare altre congestioni.
Vedere impedito questo servizio aggiuntivo, per l'indisponibilità del codice sorgente della stampante, non era un inconveniente trascurabile, dato che, come accadeva spesso, la stampante era unica per diversi utenti su diversi piani, e presso la stampante finivano per sostare diverse persone, a perdere tempo prezioso in attesa, o a districarsi fra le altrui stampe non ritirate.
Questa esperienza convinse Stallman che le persone hanno bisogno di essere libere di modificare il software che usano.
Nel 1980, Richard GreenBlatt, un compagno hacker del laboratorio AI, fondò Lisp Machines, Inc. (LMI) per commercializzare Lisp machines, che lui e Tom Knight avevano creato in laboratorio. Greenblatt rifiutò investimenti esterni, credendo che i profitti dalla costruzione e dalla vendita di un po' di macchine poteva essere reinvestito con profitto per la crescita della società. Al contrario, gli altri hacker ritenevano che fosse meglio l'avvicinamento di una venture capital finanziatrice. Poiché non fu possibile raggiungere alcun accordo, hacker dell'ultimo campo fondarono Symbolics, con l'aiuto di Russ Noftsker, un amministratore del laboratorio AI (AI Lab). Symbolics reclutò la maggior parte degli hacker rimasti incluso l'insigne hacker Bill Gosper, che poi lasciò il laboratorio AI. Symbolics costrinse Greenblatt anche a dimettersi citando le politiche del MIT. Mentre entrambe le compagnie rilasciavano software proprietario, Stallman credeva che LMI, a differenza di Symbolics, avesse provato ad evitare di danneggiare la comunità del laboratorio. Per due anni, dal 1982 alla fine del 1983, Stallman lavorò da solo per clonare la produzione dei programmatori di Symbolics, con lo scopo di evitare che essi ottenessero un monopolio sui computer del laboratorio.
Comunque, fu l'ultimo della sua generazione di hacker nel laboratorio. Rifiutò un futuro dove avrebbe dovuto firmare accordi di non divulgazione per non condividere codici sorgente o informazioni tecniche con altri sviluppatori di software e compiere altre azioni che considerava tradimenti dei suoi principi. Scelse invece di condividere il suo lavoro con altri, in quello che considerava un classico spirito di collaborazione. Sebbene Stallman non partecipasse negli anni sessanta all'era della controcultura, fu ispirato dal suo rifiuto della ricerca della ricchezza come primo obiettivo di vita. Stallman sostiene che gli utenti di software dovrebbero avere la libertà di “condividere con i loro vicini” e di essere in grado di studiare e fare modifiche al software che loro usano.
Ha ripetutamente detto che i tentativi dei venditori di software proprietario di proibire questi atti sono “antisociali” e “non etici”. La frase “il software vuole essere libero” gli è spesso non correttamente attribuita, e Stallman sostiene che questa è una descrizione inesatta della sua filosofia. Egli sostiene che la libertà è vitale per il bene degli utenti e della società come un valore morale, e non puramente per ragioni pragmatiche come sviluppare in qualche modo un software tecnicamente superiore. Per evitare eventuali influenze da parte del MIT nel gennaio 1984, Stallman lasciò il suo lavoro per dedicarsi a tempo pieno al progetto GNU, che aveva annunciato nel settembre del 1983.
Il Progetto GNU
Stallman annunciò il progetto per il sistema operativo GNU nel settembre 1983 su molte mailing list ARPAnet e Usenet. Nel 1985, Stallman pubblicò il manifesto GNU, che descriveva le sue motivazioni per creare un sistema operativo libero chiamato GNU, che sarebbe stato compatibile con Unix. Il nome GNU è un acronimo ricorsivo per "GNU's Not Unix (GNU non è Unix)".
Poco dopo, diede vita a una corporazione no profit chiamata Free Software Foundation per impiegare programmatori di software libero e fornire un'infrastruttura legale per il movimento del software libero. Stallman è il presidente non stipendiato della FSF, un'organizzazione no-profit 501(c)(3) fondata nel Massachusetts.
Nel 1985, Stallman inventò e rese popolare il concetto di copyleft, un meccanismo legale per proteggere i diritti di modifica e redistribuzione per il software libero. Fu inizialmente implementato nella GNU Emacs General Public License, e nel 1989 il primo programma indipendente sotto licenza GPL fu rilasciato.
Da allora, gran parte del sistema GNU è stato completato. Stallman fu responsabile di aver contribuito con molti strumenti necessari, inclusi un editor di testo, un compilatore, un debugger, un build automator (un metodo automatico di compilazione da codice sorgente a codice binario). Quello che ancora mancava era il kernel. Nel 1990, membri del progetto GNU cominciarono lo sviluppo di un kernel chiamato GNU Hurd, che deve ancora raggiungere il livello di maturità richiesto per l'uso diffuso.
Nel 1991, Linus Torvalds, uno studente finlandese, usò gli strumenti di sviluppo GNU per produrre il kernel Linux. I programmi esistenti del progetto GNU furono prontamente adattati per funzionare con il kernel linux ed ora molti sorgenti usano il nome “Linux” per riferirsi al sistema operativo general purpose risultante. Nella comunità del software libero ne è risultata una controversia sul nome da utilizzare per il nuovo sistema operativo. Stallman sostiene che non usare “GNU” sminuisce ingiustamente il valore del progetto GNU e nuoce alla sostenibilità del movimento del software libero rompendo il collegamento tra il software e la filosofia del software libero del progetto GNU.
Le influenze di Stallman sulla cultura hacker includono il nome POSIX e l'editor Emacs. Sui sistemi UNIX, la popolarità di GNU Emacs fece concorrenza all'altro editor vi, provocando una guerra fra editor. Stallman prese posizione su questo canonizzando scherzosamente se stesso come "St. IGNUcius" della Chiesa di Emacs e riconoscendo che "vi vi vi è l'editor del diavolo", mentre "usare una versione libera di vi non è un peccato; è una penitenza".
Un numero di sviluppatori vide Stallman come un personaggio difficile con cui lavorare da un punto di vista politico, interpersonale o tecnico. Intorno al 1992, sviluppatori alla Lucid Inc. facendo il loro lavoro su Emacs si scontrarono con Stallman e alla fine fecero un fork sul software. Il loro fork più tardi diventò XEmacs.
Un archivio email pubblicato da Jamie Zawinski documenta le loro critiche e le risposte di Stallman. Ulrich Drepper, che Stallman aveva nominato per lavorare sul GNU libc per il Progetto GNU, pubblicò lamentele contro Stallman nelle note per la release di glibc 2.2.4. Drepper accusa Stallman di aver tentato una "scalata ostile " del progetto, riferendosi a lui come un "maniaco del controllo e matto da legare." Eric S. Raymond, che a volte proclama di parlare a nome di una parte dei membri del movimento open source, ha scritto molti articoli in toni aspramente critici, nei quali spiega il disaccordo del movimento con Stallman e il movimento per il software libero.
Attivismo
Stallman ha scritto molti saggi sulla libertà del software e dai primi anni '90 è un attivista politico schietto a favore del movimento del software libero. I discorsi che ha regolarmente tenuto sono intitolati “Il progetto GNU e il movimento del software libero” (The GNU project and the Free Software movement), “I pericoli dei brevetti software” (The Dangers of Software Patents) e “Copyright e comunità nell'era delle reti di computer” (Copyright and Community in the age of computer networks).
Nel 2006 e 2007, durante il diciottesimo mese della consultazione pubblica per la prima stesura della versione 3 della GNU General Public Licence, aggiunse un quarto tema per spiegare i cambiamenti proposti.
La fedele difesa di Stallman per un software libero ispirò “Virtual Richard M. Stallman" (vrms), software che analizza i pacchetti correntemente installati su un sistema Debian GNU/Linux, e riporta quelli che derivano da un albero non libero. Stallman sarebbe stato in disaccordo con parti della definizione di software libero di Debian.
Nel 1999, Stallman richiese lo sviluppo di un'enciclopedia libera on-line invitando il pubblico a contribuire con articoli.
In Venezuela, Stallman ha pronunciato discorsi pubblici e ha promosso l'adozione di software libero nella compagnia petrolifera di stato (PDVSA), nel governo municipale, e nell'esercito della nazione. Sebbene di solito sostenitore di Hugo Chávez, Stallman ha criticato alcune politiche inerenti alla programmazione televisiva, i diritti per la libertà di parola e la privacy negli incontri con Chavez e nei discorsi pubblici in Venezuela. Stallman è nel Consiglio Consultivo di teleSUR, una stazione televisiva Latino-Americana.
Nell'agosto del 2006 durante gli incontri con il governo dello stato indiano di Kerala, convinse i funzionari ad abbandonare il software proprietario, come quello di Microsoft, nelle scuole statali. Questo è sfociato in una significativa decisione di portare tutti i computer scolastici di 12.500 scuole superiori da Windows a un sistema operativo libero. Dopo incontri personali, Stallman ha ottenuto dichiarazioni positive sul movimento del software libero dall'allora presidente dell'India, Dr. A.P.J. Abdul Kalam, dal candidato alla presidenza francese nel 2007 Ségolène Royal, e dal presidente dell'Ecuador Rafael Correa.
Stallman ha partecipato a proteste sui brevetti del software, DMR, e software proprietario. Protestando contro il software proprietario nell'aprile 2006, Stallman tenne un cartellone con scritto “Non comprate da ATI, nemico della vostra libertà” durante un discorso di un rappresentante dell'ATI nell'edificio dove Stallman lavora, con il risultato che fu chiamata la polizia. ATI da allora si è fusa con AMD e ha fatto piccoli passi per rendere la documentazione per il loro hardware disponibile all'uso della comunità del software libero.
Una curiosità eloquente sulla radicalità delle sue posizioni politiche è il fatto che durante le elezioni politiche italiane del 2008 ha firmato, insieme ai grandi nomi della cultura e della politica internazionale (tra cui Ken Loach, Noam Chomsky, Howard Zinn, Michel Onfray, Gilbert Achcar, Daniel Bensaïd ed altri)[1], un appello al voto per il movimento politico autonomo Sinistra Critica, affermando che «Sinistra Critica è l'unico partito italiano che mi ha dato l'impressione di essere realmente dalla parte del Free Software.
Finanziare i programmatori vuol dire investire nei propri concittadini, contrariamente alla situazione attuale, in cui non si fa altro che arricchire multinazionali d'oltreoceano».
Stallman ha anche aiutato e supportato il tentativo di riportare online il progetto di una biblioteca on-line di spartiti musicali internazionali (International Music Score Library Project), dopo che era stata tolta il 19 ottobre 2007 in seguito a una lettera (cease and desist letter) della Universal Edition.
Con un commento ospitato dal quotidiano britannico The Guardian nel dicembre 2010, Stallman ha preso spunto dagli eventi legati al caso della pubblicazione di cablogrammi diplomatici statunitensi da parte di Wikileaks per riaffermare alcuni suoi convincimenti circa la natura non libera della rete Internet (definito come un "luogo virtuale" sostanzialmente privo di diritti civili, altrimenti esistenti nel mondo reale) e l'importanza del software libero per sfuggire al controllo effettuato in rete sugli individui da parte di grandi aziende e Stati.
Oltre a definire gli attacchi DDoS ispirati da Anonymous contro importanti aziende online come Amazon e Mastercard l'equivalente informatico di una protesta di massa, Stallman ha affermato:
« Ho avviato il movimento del software libero per rimpiazzare con software libero rispettoso della libertà, il software non libero che controlla l'utente. Con il software libero, possiamo almeno avere il controllo su quel che il software fa nei nostri computer. »
Fonte : wikipedia